Arti marziali giapponesi: un mondo affascinante da conoscere
Le arti marziali giapponesi non sono semplicemente discipline sportive, si tratta di un cammino spirituale, una forma di vita, una crescita personale. In questo articolo vi parliamo delle arti marziali che hanno avuto origine nel territorio nipponico.
Le principali arti marziali giapponesi
Per parlare delle arti marziali giapponesi, dobbiamo prima nominare i guerrieri samurai e il sistema delle caste, che impediva l’uso delle armi a coloro i quali non appartenevano alle classi guerriere. Le discipline in cui non si usano armi o strumenti sono state definite come “versione non guerriera”.
Le tecniche delle arti marziali giapponesi sono relazionate alla storia del paese, alla sua cultura e, soprattutto, alla sua filosofia di non violenza, che ben rappresenta questa nazione. Bisogna dividere questi sport in due gruppi: Koryu, o antica scuola, e Gendai Budó, o cammino marziale moderno. Al secondo gruppo appartiene la maggior parte delle arti marziali giapponesi note a livello internazionale.
1. Judo
Il nome di quest’arte marziale di combattimento potrebbe essere tradotto come “via della flessibilità” e influisce sullo sviluppo mentale ed emotivo dell’atleta, noto come judoka. La “non resistenza” è il principio tecnico del judo e si basa sull’idea di cedere alla forza dell’avversario, ottimizzando il consumo delle energie.
Durante gli incontri di Judo si indossa una apposita divisa chiamata judogi, che prevede anche una cintura. I colori della divisa possono essere blu o bianco, in genere questo è il più usato, e quelli della cintura variano a seconda del livello raggiunto dall’atleta.
2. Karate
La traduzione del nome di una delle arti marziali giapponesi più conosciute è “la via della mano vuota” e riguarda la distinzione che veniva fatta nel paese nipponico tra i guerrieri e i non guerrieri.
Il karate prevede l’uso di pugni, parate, calci e colpi con la mano aperta. Gli atleti sono conosciuti come karateki, i quali devono indossare un’uniforme composta da pantaloni, una giacca e una cintura. Quest’ultima presenta diversi colori in base al dan, o grado, raggiunto dall’atleta.
3. Aikido, arti marziali giapponesi e modernità
“La via dell’energia e dell’armonia” è la traduzione di Aikido, arte marziale moderna sviluppatasi negli anni ’30. Lo scopo principale di questo sport è quello di neutralizzare l’avversario senza finirlo, ma usando a proprio favore la sua forza.
L’aikido ha l’obiettivo di rendere chi lo pratica un promotore della pace, sulla base del concetto di ki, o energia vitale. I saluti sono molto importanti nell’aikido: possono essere eseguiti seduti sulle ginocchia, con una riverenza in piedi o in posizione intermedia. Vengono realizzati prima di iniziare il combattimento.
4. Sumo
Si tratta dello sport nazionale giapponese, ma non rientra nei Giochi Olimpici. Due lottatori si confrontano in un’area circolare e perde chi esce dal recinto. Gli incontri di sumo in genere durano pochi secondi, ma sono preceduti da un preciso cerimoniale.
Il sumo prevede diverse tecniche di lancio, strangolamento, lussazioni e colpi usati nell’antichità dai samurai. A livello agonistico viene praticato solo da uomini.
5. Jiu-jitsu tra le più famose arti marziali giapponesi
Si traduce come “arte della cedevolezza”, ma in realtà è l’arte di usare le forze indirette. Alla pari del sumo, è una delle arti marziali giapponesi più antiche.
Lo scopo è ricorrere a diverse prese per mettere al tappeto l’avversario. In origine era un sistema di lotta libera dei guerrieri feudali e si dice che da questa disciplina derivino il judo e l’aikido.
Si ammette l’uso di armi difensive e offensive, come corte o piccole armi da taglio. Si lavora in piedi o a terra ed è uno degli sport previsti nelle arti marziali miste.
6. Kendo
L’ultima arte marziale giapponese della nostra lista vuol dire “la via della spada“, e risale all’epoca dei samurai, ma è stata perfezionata negli anni Venti del secolo scorso.
Gli atleti usano un’armatura formata da una protezione per la testa e il collo, un fazzoletto al collo, una protezione per la mano e l’avambraccio, una protezione per il torace e l’addome e una per la zona pelvica.
All’interno delle arti marziali antiche o tradizionali troviamo anche altre discipline come il Kenjutsu, Iaijutsu, Kyujutsu, Battojutsu, Naginatanjutsu, Sojutsu e Ninjutsu. In quelle moderne citiamo anche il Kuydo e il Shorinji Kempo.
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- Espartero, J., Villamón, M., & González, R. (2011). Artes marciales japonesas: Prácticas corporales representativas de su identidad cultural. Movimento.
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