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Diego Armando Maradona: un mito del calcio

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Amore e odio sono i sentimenti opposti che Maradona risveglia nella maggior parte degli amanti del calcio. Ma perché è considerato uno dei migliori giocatori di tutti i tempi?
Diego Armando Maradona: un mito del calcio
Ultimo aggiornamento: 04 gennaio, 2020

Descrivere ciò che Diego Armando Maradona ha significato per la storia del calcio non è di certo un’impresa facile, ma in questo articolo ci proveremo. Lo faremo passando in rassegna le principali imprese calcistiche di questo mitico atleta argentino.

Non c’è angolo del pianeta dove Diego Maradona non sia conosciuto. Sebbene sia sempre stato un personaggio stravagante e bravo a far parlare di sé, sia nel bene che nel male, il suo talento è riconosciuto da tutti.

Soprattutto in Argentina e a Napoli, Maradona è stato una pietra miliare nella storia del calcio. Lo è diventato grazie alla forza del suo dribbling, raggiungendo obiettivi impensabili e con il suo vocabolario forbito. Nelle righe seguenti, affronteremo il difficile compito di riassumere la carriera sportiva di Maradona.

La gloria sportiva di Diego Maradona

Qualsiasi ordine scelto per elencare le imprese di Maradona è ingiusto se non inizia dalla sua carriera come calciatore. Mancino, abile, fisicamente potente nonostante la sua bassa statura e con una lettura del gioco senza eguali, questo abile atleta ha sempre portato le sue squadre in vetta ai campionati.

I suoi momenti migliori sono stati sicuramente con la nazionale argentina. Nonostante poi fosse stato escluso dalla squadra nazionale che avrebbe finito per vincere i Mondiali del 1978, ciò non gli ha impedito di avere una carriera meravigliosa. Solo un anno dopo, era campione del mondo Under 20 con i colori del suo paese.

In Spagna nel 1982, la sua prima Coppa del Mondo, le prestazioni della squadra non furono come previsto. Tuttavia, in Messico nel 1986 scrisse il suo nome nei grandi libri di calcio.

Durante i quarti di finale di quel torneo, Diego Maradona ha segnato il miglior gol nella storia dei Mondiali. Il telecronista uruguaiano Victor Hugo Morales lo ha descritto come “il genio del calcio mondiale” all’inizio di quella corsa magica di 11 secondi, in cui si è lasciato alle spalle sei rivali, segnando uno dei migliori gol nella storia dei Mondiali.

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Come se ciò non bastasse, ha segnato nella stessa partita un gol con la mano approvato dall’arbitro. In questo modo, l’Argentina sconfisse l’unico paese con cui era entrata in conflitto (con la guerra delle Falkland nel 1982) con un 2 a 1. Da quel momento in poi, Maradona venne considerato il paladino della giustizia che tutti si aspettavano.

I club calcistici di Maradona

Questo calciatore argentino si è distinto giocando in molte squadre. Al culmine della sua carriera, ha debuttato come professionista presso l’Argentinos Juniors nel 1976; poi passò al Boca Juniors, anche se altri club gli avevano fatto proposte migliori. L’amore di Maradona per lo Xeneize è stato fondamentale in questo trasferimento.

Anni dopo, nel 1982, il Barcellona FC lo avrebbe acquistato per 1.200 milioni di pesetas, che all’epoca erano un sacco di soldi. Tuttavia, un grave infortunio causato dal giocatore basco Antoni Goikoetxea e diversi mesi di inattività a causa di appendicite ed epatite lo hanno costretto ad una lunga convalescenza.

Nel 1983, durante la finale della Copa del Rey Maradona si scontra con il giocatore che lo aveva lasciato fuori dal campo per tre mesi e mezzo, Goikoetxea. In quella partita si svolse una battaglia campale che si concluse con molti giocatori sospesi. Maradona era uno di questi; la sua condanna a tre mesi inflitta dalla Federcalcio spagnola ha favorito la sua dipartita dal club catalano.

Dopodiché è stato venduto al Napoli, dove ha vinto uno scudetto, una Coppa Italia e una Coppa UEFA. A quel tempo, il club era abituato a combattere per mantenere la categoria. L’arrivo di Diego Maradona cambiò radicalmente l’equazione, ed è per questo che viene venerato ancora oggi. Pensate che a Napoli, questo giocatore argentino viene adorato quasi come un dio.

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Il suo passaggio in Europa termina a Siviglia. Senza aver brillato troppo nel club andaluso, è tornato in Argentina per giocare nel Newell’s Old Boys, il club in cui Lionel Messi ha iniziato a giocare. Dopo la sanzione per doping ricevuta nel 1994, Maradona indossa di nuovo la maglia del Boca per ritirarsi poi nel 1998.

Il doping che ha messo fine alla sua carriera

Ai Mondiali del 1994 negli Stati Uniti, Diego Maradona risulta positivo all’efedrina e ad altri derivati durante un test antidoping. A quel tempo, affermò che “le sue gambe erano state tagliate”: questa è una delle tante frasi famose da lui pronunciate e che in molti ricorderanno.

La sua squadra, prima classificata nel 1986 e seconda classificata in Italia nel 1990, cedette durante il round 16 contro la debole Romania. I giocatori affermarono che questa situazione, che aveva provocato la dipendenza dalla droga sin dai suoi anni a Barcellona, lo aveva distrutto psicologicamente.

Il ritiro di Maradona e la carriera come allenatore

Dopo aver lasciato il calcio, Maradona ha attraversato diverse fasi: è stato allenatore – un ruolo che ha ricoperto fino a poco tempo fa -, leader del Boca, telecronista e conduttore televisivo, oltre ad essere testimonial per molti brand e molte pubblicità.

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Si è anche unito al gruppo di ex calciatori che compaiono nei gala della FIFA dall’assunzione di Gianni Infantino. Con Joseph Blatter – ex presidente – e i suoi predecessori ha sempre avuto un pessimo rapporto. In effetti, Maradona ha sempre attaccato pubblicamente la più nota federazione di calcio del mondo.

In relazione alla sua vita privata, la tossicodipendenza lo ha perseguitato e gli ha fatto perdere il controllo della sua vita più di una volta. Allo stesso tempo, le sue relazioni amorose e l’apparizione di molti figli non riconosciuti hanno offuscato notevolmente la sua immagine pubblica, sebbene sia ancora venerato dagli appassionati di calcio.

Con le sue virtù e i suoi difetti, Diego Maradona ha avuto una straordinaria carriera sportiva, nonostante molti anni trascorsi in convalescenza. Da quando ha lasciato il campo, è apparso il suo volto “più umano”: sono stati resi noti i suoi problemi ed i suoi fallimenti ed è stato difficile per lui superarli. Tuttavia, come ha detto il giorno del suo ritiro, “la palla non si sporca”.


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  • Bialo, C. 2019. La droga que Maradona tomó en el Mundial de Estados Unidos hace 25 años hoy no sería doping. Infobae. https://www.infobae.com/deportes-2/2019/06/23/la-droga-que-maradona-tomo-en-el-mundial-de-estados-unidos-hace-25-anos-hoy-no-seria-doping/
  • Diego Armando Maradona. Wikipedia. https://es.wikipedia.org/wiki/Diego_Armando_Maradona#La_consagraci%C3%B3n_en_N%C3%A1poles_(1986-1990)

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