Se lo yoga causa dolore, cosa fare?
C’è un errore di fondo da parte di molte persone che fanno yoga: credere che non ci sia rischio di infortunio. Proprio allora si producono ernie, impingment o strappi. Per iniziare a praticare questa disciplina, bisogna rivolgersi sempre a un istruttore qualificato. Se lo yoga causa dolore, dovreste analizzare le possibili cause.
Una persona responsabile di introdurre un’altra persona al cammino dello yoga saprà quando è il caso o meno di richiedere, ad esempio, un certificato medico prima di iniziare le lezioni. Inoltre, le sessioni non saranno le stesse per un alunno che non ha mai fatto un’asana e per chi pratica questa disciplina da tempo.
Quali rischi comporta fare yoga?
La risposta a questo interrogativo è soggettiva. Una persona con una buona salute articolare, organica e muscolare potrà eseguire tutte le posizioni adatte ai principianti, senza alcuna controindicazione.
Tuttavia, è vero che potrebbe incorrere in infortuni facendo yoga senza la supervisione di un professionista. Questo si deve alla natura di questa disciplina, che è molto più di una semplice disciplina sportiva. Per sapere cosa fare se lo yoga causa dolore, vi sarà utile dare uno sguardo alla sua vera essenza.
Cosa è lo yoga?
Il passo successivo sarà analizzare cosa è lo yoga. Per farlo, dobbiamo risalire a diverse migliaia di anni fa, facendo riferimento alla tradizione Indiana e ai numerosi aspetti religiosi. Il primo “ideatore” della tradizione yogi fu Patanjali, autore dello “Yoga Sutra”, ideato intorno al II secolo a.C.
Questo autore rappresenta uno dei percorsi di questa filosofia: l’Ashtanga yoga, che fa parte del sentiero Reale o “Raja Yoga”.
Secondo questa teoria, l’illuminazione può essere raggiunta attraverso l’autoregolazione dell’energia del corpo.
I maestri yogi del sentiero dell’Ashtanga eseguivano quotidianamente estenuanti sessioni di asana; ognuna di esse con un significato davvero profondo.
Secondo queste filosofie di pensiero, lo yoga potrebbe essere definito come una disciplina che abbraccia aspetti religiosi e filosofici, il cui obiettivo è il superamento dell’ego. In altre parole, l’obiettivo delle sequenze di asana è trascendere l’io perché formi una unità con l’universo.
Con la pratica, le posizioni fisiche sono solo uno degli otto passaggi proposti dallo Yoga-Sutra verso il Samadhi, o illuminazione. In realtà, le asana richiedono una rigida condotta etica in cui la non violenza è l’unità di misura di tutto.
Inoltre, la pratica della respirazione, la concentrazione, l’introspezione e la meditazione sono necessarie tanto quanto lo sono gli altri passaggi. Si tratta di aspetti che vanno di pari passo a una pratica efficace dello yoga.
Il cammino della non-violenza, la cura del proprio corpo è una delle ramificazioni essenziali da seguire. Per questo un istruttore yoga deve vegliare ardentemente sulla salute fisica dei suoi alunni, oltre a trasmettere quel bisogno di affetto per il proprio corpo, a ognuno di essi.
Dunque, cosa fare se lo yoga causa dolore?
Per prima cosa, se fa male, è necessario prendersi una pausa. Lo yoga non deve fare male; una posizione può mettere alla prova la forza muscolare o può estendere l’allungamento fino a nuovi livelli, davvero nuovi per molte persone.
Tuttavia, se lo yoga causa dolore, dovete fermarvi. Infatti, è fondamentale sottolineare questo aspetto, in quanto molte persone pensano che il dolore sia dovuto al fatto che “la posizione sta funzionando”.
In realtà, non vi troverete di certo più vicino all’illuminazione per il fatto di riuscire a fare piegamenti più profondi o torsioni più audaci. Il benessere con lo yoga si raggiunge quando la pratica “fluisce”, quando il corpo conosce i suoi limiti o si sta bene praticando questa disciplina. La sfida non è riuscire a fare una posizione “difficile”, bensì sapere accompagnare ogni movimento con la respirazione.
Per questi motivi che abbiamo visto si dice che non ci sia età per lo yoga. Inoltre, questa disciplina e i suoi benefici possono essere adatti alle persone che possono fare movimenti limitati.
Si può fare yoga anche da seduti o da sdraiati, oltre al fatto che è possibile dedicare una lezione alle articolazioni della mano e del piede, o a dolci movimenti della testa.
In sintesi, non bisogna avere timore dello yoga. Non c’è bisogno di essere atleti, giovani o snodabili per godere dei benefici di una delle eredità più affascinanti degli antenati indù. Tutta una questione di respirazione e flusso: questa è la base per una pratica all’insegna della felicità e dell’assenza di dolore.
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- Swami Jnaneshvara Bharati. Razones para practicar yoga. Extraído de: http://www.swamij.com/spanish/10Razones.pdf
- Paidotribo. El yoga como medicina. Extraído de: http://www.paidotribo.com/pdfs/1023/1023.0.pdf
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