Violenza nello sport: come combatterla?

La domanda è... Le istituzioni sportive fanno quanto basta per evitare il confronto sul piano sportivo? Esiste una formula magica per combattere la violenza nello sport?
Violenza nello sport: come combatterla?

Ultimo aggiornamento: 27 novembre, 2019

Negli ultimi decenni la pratica sportiva è stata usata come incentivo per abbassare gli indici di conflittualità nella società. Parallelo a ciò, tuttavia, la violenza nello sport professionale mette in mostra gravi condotte vandaliche.

Ogni giorno siamo testimoni del fanatismo estremo, di scontri di massa, di danni a proprietà e persino di tragiche morti che sono spesso la conseguenza della violenza nello sport.

Alla pari di qualsiasi altro ambito della vita, la violenza è multidirezionale. Questo vuol dire che è un fenomeno che può giungere da qualsiasi parte. Se cerchiamo su internet, potremo vedere centinaia di atti violenti che vedono coinvolti atleti, allenatori e tifosi.

Quasi tutti gli sport penalizzano la violenza

A differenza di altri problemi come il razzismo, la violenza sportiva è penalizzata in quasi tutte le discipline. Nei fatti, affinché un’attività fisica possa essere considerata uno sport, bisogna stabilire delle regole di competizione. Quasi tutti gli sport stabiliscono l’illegalità della violenza tra i partecipanti.

Anche le discipline più violente, come il pugilato e le arti marziali miste, stabiliscono precise regole; con esse si definisce il limite tra gareggiare e ferire l’avversario. Tutti gli sport di contatto presentano chiare indicazioni relative alle azioni violente che non è possibile commettere.

Il calcio, il baseball e la pallacanestro sono chiari esempi: in essi, le condotte violente e antisportive sono intese come un modo per ottenere vantaggi. Tuttavia, la verità è che la violenza nello sport a volte riesce anche ad attirare un certo settore della popolazione.

Partita di football americano

La figura del fallo esiste in sport molto intensi come il football americano e l’hockey su ghiaccio. Nella pratica, però, e nonostante le penalizzazioni, assistiamo di continuo ad atti violenti, perché gli atleti sono essere umani con emozioni. Come tutti, quindi, possono litigare, perdere il controllo, sentirsi frustrati e attaccare, con una certa calma o perdendo del tutto le staffe.

La violenza nello sport interessa anche i tifosi

Alcuni sport come il calcio e il baseball riportano nella loro storia atti violenti tra gli spettatori. Questo è spesso causa del fanatismo e della rivalità in uno stesso campo sportivo.

Forse il calcio è l’esempio per eccellenza di quanto può essere pericolosa la violenza nello sport. Gli Hooligan (originari dell’Inghilterra di diversi decenni fa, ma oggi sparsi in tutti i continenti), tumulti e persino omicidi si registrano ogni lasso di tempo in quasi tutti i campionati del pianeta.

Paradossalmente, il gioco del calcio presenta le norme più rigorose nei confronti degli atti violenti. Basta dare un’occhiata ai regolamenti e ai protocolli della FIFA, ente mondiale regolatore del calcio. I giocatori possono subire lunghe sanzioni a seconda della gravità dell’aggressione commessa. Esistono anche penalizzazioni per le squadre e gli stadi nei quali si sono verificati atti violenti da parte dei tifosi.

Competenza delle autorità governativi

La violenza è una faccenda di sicurezza cittadina e spesso costituisce violazioni a livello legale. Per questo motivo, gli enti governativi in genere dispongono di un numero di agenti di polizia da destinare agli eventi sportivi. È chiaro, però, che non tutti i paesi sono uguali: vi sono casi in cui si perdono di vista i livelli di conflittualità sportiva.

Un caso noto è quello del campionato di calcio argentino. Qui il fanatismo sportivo è una problematica nazionale, motivo per cui il governo ha stilato un regolamento antiviolenza con risultati variegati fino al momento attuale. Le rivalità tra fanatici, inoltre, si mescolano ad altre differenze di natura sociale, politica ed economica.

L’ultimo caso significativo di violenza nello sport è rappresentato dalla finale della Copa Libertadores 2018 tra il Boca Juniors e il River Plate. In questa occasione sono state registrate forti aggressioni da parte dei tifosi nei confronti dei giocatori.

Tifosi argentini davanti allo stadio
Immagine: radiodos.com.ar

La violenza nello sport e le sfide del futuro

Le società evolvono e, con esse, anche le forme di violenza. In seguito a ciò, le istituzioni sportive si adattano alle nuove realtà modificando i loro regolamenti. In modo simile al calcio, tutti gli sport sono soggetti all’aggiornamento dei loro codici di condotta.

L’avanzare dei tempi porta con sé nuovi scenari. Per esempio, negli ultimi anni vi sono stati casi di minacce terroristiche in relazione a eventi sportivi mondiali. Questo ha obbligato le autorità statali e sportive a raddoppiare i loro sforzi in materia di sicurezza.

Al giorno d’oggi risulta fondamentale incentivare la cultura dell’antiviolenza. A tale scopo, le sanzioni e le campagne di sensibilizzazione rappresentano ancora i principali strumenti dello sport nella lotta contro l’aggressione.


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