Logo image
Logo image

Le atlete con il velo nel mondo dello sport

4 minuti
Le donne atlete musulmane da sempre lottano contro le ingiustizie religiose, discriminatorie e persino politiche.
Le atlete con il velo nel mondo dello sport
Ultimo aggiornamento: 13 giugno, 2020

Sicuramente vi ricorderete della fotografia di due giocatotrici di beach volley in cui una indossa il tipico bikini e l’altra è completamente vestita, ad eccezione del viso, delle mani e dei piedi. La ragazza in questione è una delle tante atlete con il velo che realizzano il loro sogno partecipando alle Olimpiadi e, allo stesso tempo, rispettando i propri principi religiosi. Ne parliamo in questo articolo.

Ci teniamo però a dire che non tutte le atlete di religione musulmana competono – o fanno altre attività – indossando il velo. Basta prendere ad esempio la nazionale di pallavolo algerina, le cui atlete non indossano il velo e giocano in pantaloncini.

Le atlete con il velo nel mondo dello sport

Spesso gli occidentali ancora oggi rimangono sorpresi quando vedono una donna con un vestito tradizionale musulmano per strada. Succede anche quando le atlete con il velo giocano una partita o gareggiano per una competizione nell’evento sportivo internazionale per eccellenza, le Olimpiadi.

Le atlete con il velo devono superare numerosi ostacoli per poter competere, poiché in alcuni casi le tradizioni dei paesi di origine non approvano, o addirittura vietano la partecipazione agli eventi sportivi. E la strada verso l’emancipazione è ancora lunga.

Non solo devono lottare nei loro luoghi di origine, ma devono anche sopportare che le diverse federazioni sportive internazionali non ammettano il loro abbigliamento. Ad esempio, la squadra di calcio femminile iraniana è stata squalificata dalla FIFA perché le giocatrici indossavano il velo islamico – noto come hijab – e questo era contro le regole.

Purtroppo, non si è trattato di un evento isolato. La Federazione Internazionale di Basket ha impedito ad una giocatrice velata di entrare nel campo di gioco proprio perché indossava il velo. Un altro caso è stato quello di un’atleta con il velo di sollevamento pesi che non ha potuto partecipare a una competizione internazionale per le stesse ragioni.

Some figure
Tuttavia, e al di là di tutti questi ostacoli, la verità è che le atlete con il velo sono sempre di più e continuano a lottare per il loro diritto di competere, nonché per il rispetto dell’abbigliamento che indossano per motivi religiosi.

Per evitare che le federazioni sportive indichino che il velo mette a repentaglio la salute dell’atleta e dei suoi avversari – specialmente negli sport di contatto – Nike ha realizzato uno speciale hijab, che si adatta alla testa.

Esempi di atlete con il velo

La giocatrice di beach volley che abbiamo nominato in precedenza non è l’unica atleta con il velo che gareggia indossando il hijab. Ci sono squadre intere che usano questo indumento e mantengono il resto del corpo coperto. Alcuni esempi di atlete musulmane che hanno fatto la storia dello sport sono:

1. Doaa Eighobashy

Nata in Egitto nel 1996, è una giocatrice professionista di beach volley diventata “famosa” alle Olimpiadi di Rio 2016. Doaa e la sua compagna di squadra, Nada Meawad hanno indossato il hijab durante una partita contro la nazionale tedesca.

Some figure
È stato il primo incontro di questo sport in cui due giocatrici indossavano il tradizionale velo islamico. Doaa Elghobashy è anche la prima egiziana a gareggiare come giocatrice di beach volley ed è diventata fonte d’ispirazione per molte ragazze della sua religione.

2. Nawal el Moutawakel

Questa atleta marocchina nata a Casablanca nel 1952 è stata una pioniera tra le atlete musulmane nelle competizioni internazionali. E non solo, ma ha vinto la corsa a ostacoli di 400 metri alle Olimpiadi di Los Angeles del 1984.

Nawal è stata la prima donna musulmana di origine africana a vincere una medaglia olimpica. La sua storia ha spinto molte donne del suo paese a organizzare degli eventi sportivi.

Attualmente è membro del Comitato Olimpico Internazionale per la sua lotta per i diritti delle donne islamiche nello sport.

3. Ibtihaj Muhammad

È stata la prima atleta musulmana americana a competere indossando il velo islamico. La sua presenza nelle competizioni di scherma ha fatto la storia.

Avere una donna musulmana nella squadra degli Stati Uniti è stato di grande impatto durante le Olimpiadi di Rio 2016, soprattutto dopo le misure restrittive del presidente Trump in relazione ai musulmani.

Ibtihaj è nata nel New Jersey, è di origine africana ed è stata la prima atleta donna musulmana nel suo paese a vincere una medaglia olimpica: una medaglia di bronzo con la squadra Sabre.

4. Sarah Attar

Sarah Attar è un’altra atleta musulmana di origini saudite ma nata in California. Ha gareggiato per l’Arabia Saudita alle Olimpiadi di Londra 2012 e Rio de Janeiro 2016, rispettivamente negli 800 metri e nella maratona. Per questo motivo, ha dovuto rispettare la regola islamica del paese di origine in materia di abbigliamento femminile.

Some figure

Sarah non ha indossato il tradizionale velo, ma una cuffia che le copriva i capelli. Inoltre, il resto della divisa era a maniche lunghe invece che corthe, con i leggings lunghi al posto dei pantaloncini.

Per concludere, altri esempi di atlete musulmane sono: l’iraniana Mahsa Javar (canottaggio), la iraniana Ayesha Al Balushi (sollevamento pesi), la saudita Wojdan Shaherkani (judo) e l’algerina Hasiba Bulmerka (maratoneta).


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Olaya Fernández Guerrero. 2011. Las mujeres en el Islam : una aproximación. https://www.researchgate.net/publication/319229958_Las_mujeres_en_el_Islam_una_aproximacion
  • Marca. “Las mujeres no necesitamos que los hombres nos digan qué debemos llevar”. Marzo de 2019 – https://www.marca.com/otros-deportes/2019/03/12/5c87f523268e3e97058b45fc.html

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.