Fasi di recupero dopo un infortunio
Riprendersi da un infortunio non è mai facile per un atleta. Prima di tutto bisogna comprendere il significato di un infortunio e quali possono essere le sue cause al fine di pianificare la giusta strategia per un rapido recupero. Questo discorso vale per qualsiasi sport, sia esso di squadra o individuale. In questo articolo parliamo delle fasi di recupero dopo un infortunio.
Gli infortuni possono colpire le ossa, i tendini o i muscoli durante la pratica sportiva. Ad esempio, alcuni dei più comuni sono il ginocchio per l’atleta, il gomito del tennista, la spalla per il giocatore di basket, ecc.
Queste condizioni possono verificarsi accidentalmente o come causa del sovrallenamento. Altri fattori scatenanti sono le eventuali alterazioni biologiche del corpo dell’atleta, ad esempio una deviazione nella colonna vertebrale, infezioni, mancanza di calcio nelle ossa.
Inoltre, è possibile commettere degli errori durante l’allenamento o durante la competizione che possono portare a lesioni. Ad esempio per mancanza di stretching o riscaldamento, per problemi con le scarpe o il campo, o durante molte altre situazioni che vanno al di fuori del nostro controllo. Scopriamo quali sono le fasi di recupero dopo un infortunio.
Come si cura un infortunio sportivo?
I trattamenti per l’infortunio sportivo dipendono dalla sua gravità e tipologia. I più comuni sono i farmaci antinfiammatori, l’immobilizzazione della zona interessata, la chirurgia, la riabilitazione e il riposo.
Allo stesso modo, è importante che l’atleta che ha subito l’infortunio abbia anche un adeguato sostegno psicologico per mantenere l’equilibrio emotivo e, in questo modo, ottenere un recupero più veloce.
La psicologia dell’atleta che ha subito un infortunio
Nel momento in cui un atleta subisce un trauma di qualsiasi tipo, inizia a farsi delle domande come “Perché è successo a me?” ,”Cosa ho fatto di sbagliato?” ,”E se non mi riprendo? “, “Se mi faccio male, non potrò più giocare”. Uno stato d’animo simile provoca un enorme stress e ansia che possono minare la motivazione.
Lo stress può causare un peggioramento o una ricaduta. L’obiettivo è ridurre la pressione sul giocatore e fare in modo che non abbia pensieri negativi, in modo che rimanga motivato e che possa riprendersi il più rapidamente possibile.
Infatti, al di là del dolore che può provare chi subisce un infortunio, è necessario tenere sotto controllo anche la valutazione cognitiva, la risposta emotiva e la risposta comportamentale. Questo aiuterà a migliorare l’attenzione, la concentrazione e il controllo motorio.Dopo un infortunio, comunque il primo passo è la diagnosi del fisioterapista, che deve riconoscere il tipo e il livello di lesione. L’obiettivo è stabilire un piano di trattamento ottimale per il paziente e stabilire quali sono gli interventi necessari.
Intervento psicologico per la riabilitazione
Oltre alla fisioterapia, studi recenti dimostrano che l’intervento psicologico assicura degli ottimi risultati negli atleti durante il congedo per malattia, poiché aiuta a prevenire futuri infortuni e rende la riabilitazione più veloce e più motivante.
Da un punto di vista psicologico, le tecniche più utilizzate sono:
- Visualizzazioni (tecnica del dolore).
- Rilassamento.
- Abilità nell’affrontare l’infortunio.
- Riduzione dello stress o dell’ansia.
- Appoggio sociale.
Per raggiungere quanto sopra, è importante che l’atleta che ha subito l’infortunio abbia il supporto del direttore tecnico, del fisioterapista e dei compagni di squadra, al fine di accompagnarlo nel processo di miglioramento. È una fase difficile per molti, ed è per questo che devono essere offerti tutti i tipi di strumenti per superarla.
Fasi di recupero dopo un infortunio
All’interno del processo riabilitativo, è importante conoscere le fasi di recupero dopo un infortunio per aiutare l’atleta ad andare avanti.
La prima è la parte fisica, in cui gli specialisti si occupano degli esercizi e dei farmaci necessari per il recupero. Allo stesso modo, bisognerà fare in modo che l’atleta riesca ad adattarsi nuovamente al ritmo dell’attività fisica.
L’altra fase è la riabilitazione comprende la prevenzione, in cui vengono utilizzate le tecniche psicologiche esposte precedentemente per fare in modo che l’atleta possa tornare alla normale routine sportiva con motivazione e senza paura del futuro.
Conclusioni
Infine, è importante che il medico responsabile dell’atleta che ha subito un infortunio proponga un piano di intervento transdisciplinare. Ciò implica in primis non vittimizzare il paziente e, inoltre, stabilire un programma che aiuti l’atleta a uscire da questo momento così difficile.
Il coordinamento tra la fase fisica e quella mentale è importante per l’atleta per continuare il trattamento. D’altra parte, stabilire dei traguardi e degli obiettivi è molto positivo, così come concentrarsi sulla fiducia e sul concetto di sé.
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