Prevenzione del coronavirus nell'ambito sportivo

La prevenzione del coronavirus nello sport è fondamentale. Le principali organizzazioni sportive internazionali hanno deciso di sospendere le attività, così come i piccoli impianti sportivi presso cui ci rechiamo quotidianamente.
Prevenzione del coronavirus nell'ambito sportivo

Ultimo aggiornamento: 19 maggio, 2020

La diffusione della pandemia COVID-19 sul pianeta ha modificato radicalmente la nostra vita di tutti i giorni. Anche nell’ambito sportivo la prevenzione del coronavirus ha cambiato tutte le dinamiche di relazione all’interno del mondo dello sport.

Le partite di calcio e gli altri eventi sportivi ufficiali sono stati sospesi o hanno subito delle variazioni, ad esempio scegliendo di giocare senza pubblico. Inizialmente i calciatori con la febbre venivano isolati, ma in breve tempo abbiamo assistito al passaggio verso misure più ampie e più restrittive.

Alcuni eventi a livello mondiale hanno dovuto essere sospesi proprio durante lo svolgimento. Ad esempio, il Giro degli Emirati Arabi non ha completato le fasi finali perché alcuni ciclisti hanno mostrato i sintomi della malattia e sono stati dichiarati positivi al coronavirus.

Allo stesso modo, non si sa nemmeno se potrà svolgersi regolarmente il più grande evento sportivo in assoluto, le Olimpiadi. Sono previste a Tokyo, dal 24 luglio di quest’anno.

Sebbene non ci sia ancora nulla di certo, si sta valutando la possibilità di rinviare la data fino alla fine di quest’anno. Continuate a leggere per scoprire in che modo viene gestita la prevenzione del coronavirus nell’ambito sportivo.

Cos’è il coronavirus?

Prima di parlare della prevenzione del coronavirus nello sport, vale la pena sapere di cosa stiamo parlando. Si tratta di un virus che, da dicembre del 2019, si è diffuso a macchia d’olio tra la popolazione mondiale.

Il ceppo che sta portando avanti l’infezione si chiama COVID-19 e ha iniziato il suo viaggio a Wuhan, in Cina. Si sospetta che abbia lì abbia infettato dapprima gli animali per poi passare all’uomo.

Mascherina coronavirus

I coronavirus hanno già causato, contando la pandemia di oggi, tre grandi epidemie nell’uomo:
  • SARS: è la sindrome respiratoria acuta grave, che si è verificata nel 2002. È iniziata in Cina, ha infettato 8000 persone e il tasso di mortalità per caso effettivo è stato superiore al 10%.
  • Sindrome del Medio Oriente: questo coronavirus è apparso nel 2012 e si è propagato, inizialmente, dall’Arabia Saudita. È molto letale e continuano a comparire casi, ma ad oggi ci sono solo 2.400 infetti confermati.
  • COVID-19: è lo scoppio che stiamo soffrendo e che è iniziato in Cina. La sua mortalità si aggira intorno al 3 e il 4% ma i dati cambiano giornalmente. Ad oggi, ci sono più di 81.000 infetti in Cina, oltre 24.000 in Italia, quasi 14.000 in Iran e oltre 7.800 in Spagna. Nel mondo ci sarebbero più di 181.000 persone infette, con 7.114 morti.

Prevenzione del coronavirus: quarantena e riduzione dei contatti nello sport

Le misure di isolamento sociale che i governi stanno adottando in tutto il mondo rispondono ad un unico obiettivo: far scendere la curva di contagio. Ciò significa che hanno lo scopo di evitare un picco eccessivo nelle infezioni che a sua volta causa la saturazione dei sistemi sanitari.

Quarantena, distanziamento tra le persone superiore a un metro, restrizioni di viaggio e altre misure simili vengono applicate anche per quanto riguarda la prevenzione del coronavirus nello sport. Ciò crea un vantaggio temporaneo per i sistemi sanitari per aiutarli a contenere la domanda.

Tutti gli eventi sportivi sono stati annullati, poiché bisogna evitare il contatto fra le persone, soprattutto le folle. Questa è una misura di base che sfocia poi nell’isolamento della quarantena.

Evento sportivo cancellato

Ciò si riflette anche negli spazi sportivi più piccoli. Non si tratta di misure che riguardano solo le grandi partite di calcio, per esempio. Quando viene dichiarata una pandemia, devono chiudere anche le palestre e le piscine, perché sono luoghi a rischio di contagio.

Per le persone di età superiore ai 60 anni, esiste un rischio maggiore, proprio come per quelli affetti da malattie croniche. Queste persone dovrebbero adottare misure estreme di isolamento, anche se nei loro paesi le strutture sportive non hanno ancora chiuso.

Misure per la prevenzione del coronavirus nello sport

La prevenzione del coronavirus nello sport non è priva di misure generali che oggi vengono adottate ovunque. Queste misure hanno lo scopo di ridurre il contagio e rallentare la diffusione del virus.

Le misure generali raccomandate sono:

  • Lavarsi le mani con il sapone o usare un disinfettante gel se l’acqua non è disponibile.
  • Chiunque tossisce dovrebbe coprire la bocca e il naso con la piega del gomito.
  • Le superfici devono essere pulite frequentemente, soprattutto se sono oggetti di uso quotidiano, come i telefoni cellulari.
  • Non toccarsi il ​​viso con le mani, a meno che non le abbiamo lavate da poco.
  • Fare attenzione a sintomi come febbre, tosse e fiato corto.

Anche lo sport fa parte dell’attività umana

Dobbiamo capire che la prevenzione del coronavirus nell’ambito sportivo risponde al fatto che l’esercizio fisico è un’attività fondamentale per il benessere dell’uomo. Milioni di persone fanno sport e il virus si muove con le persone.

Pertanto, è responsabilità delle associazioni sportive ufficiali, e anche degli atleti come cittadini, contribuire a fermare la diffusione di COVID-19. Per questo motivo dobbiamo collaborare tutti.


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