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Coaching sportivo, la chiave per la leadership degli allenatori

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Vi siete mai chiesti cos'è e a cosa serve il coaching sportivo? In questo articolo vi sveleremo le sue caratteristiche e come influisce nella leadership.
Coaching sportivo, la chiave per la leadership degli allenatori
Ultimo aggiornamento: 18 novembre, 2019

Grazie allo sviluppo di studi specifici, realizzati soprattutto negli ultimi anni nel campo dell’alimentazione, della fisiologia, della fisioterapia e della psicologia, oggi gli allenatori fanno di tutto per acquisire sempre nuove tecniche e nuovi metodi di allenamento. Tutto questo affinché la preparazione dell’atleta sia sempre più fruttuosa. Proprio per questo motivo è nato il cosiddetto coaching sportivo.

La parola “coaching” deriva dal verbo inglese “to coach” che significa “allenare”. Il coaching consiste in un insieme di metodi e strategie per addestrare una persona o un gruppo di persone in un’area specifica. Pertanto quando si parla di coaching sportivo ci si riferisce alle attività del “mental coach” che, intervenendo sulla sfera psicologica e motivazionale di atleti e squadre, punta al raggiungimento della massima prestazione sportiva. Se volete saperne di più, non perdetevi il seguente articolo.

Che cos’è il coaching sportivo?

Atteggiamento e mentalità

Non è possibile stabilire quando, ad un certo punto della storia, sia stato “inventato” il coaching sportivo. Tuttavia, generalmente si condivide l’idea che abbia avuto i suoi inizi negli Anni ’60, grazie al lavoro del coach Vince Lombardi (1913 – 1970), allenatore della leggendaria squadra di football americano, i Green Bay Packers.

Lombardi fu il primo a parlare di “atteggiamento” e di “mentalità vincente” come parti integranti della preparazione di una squadra. Aspetto ampiamente dimostrato dal fatto che fu capace di prendere una squadra ultima in classifica e guidarla alla vittoria di due Super Bowl consecutivi.

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Allo stesso modo, il coaching sportivo inizia a svilupparsi e crescere coinvolgendo elementi a cui, prima, non veniva data la giusta importanza. Solamente negli ultimi decenni, infatti, allenatori e direttori tecnici hanno iniziato a lavorare sulla costante ricerca di un equilibrio tra lo sviluppo fisico e quello mentale. L’allenatore ha il compito di eliminare i confini che impediscono all’atleta di raggiungere il suo massimo potenziale. Sia come individuo che come parte di una squadra.

Principi fondamentali del coaching sportivo

Con il passare del tempo, il mondo dello sport ha iniziato a mostrare sempre maggiore interesse nei confronti di questo nuovo approccio mentale alla competizione. Ed è stato preso in considerazione come un tipo di coaching (ce ne sono altri come business, executive, cognitive, personal, per esempio), diventando una vera e propria materia che i professionisti che vogliono formarsi come mental coach devono necessariamente studiare.

Inoltre, sono stati stabiliti dei capisaldi fondamentali del coaching sportivo, che vale la pena mettere in evidenza. Vediamo quelli più importanti:

  • L’allenatore deve sapere ascoltare, cioè deve tener conto in ogni momento delle domande e delle opinioni della squadra che sta allenando.
  • Tenere sempre chiaro l’obiettivo, lavorando per raggiungerlo e, allo stesso tempo, favorire la crescita degli atleti anche come persone. Per questo, vengono creati ambienti in grado di trasmettere valori, far riflettere sugli obiettivi e favorire l’apprendimento.
  • L’allenatore non impartisce ordini agli atleti, ma ha il dovere di guidarli e orientarli. Preparare l’atleta a prendere coscienza delle possibili difficoltà che possono sorgere durante la partita o la competizione.
  • Sa motivare gli atleti. Stimola il desiderio dell’atleta di raggiungere l’obiettivo.

Fattore psicologico

Uno degli aspetti chiavi del coaching sportivo riguarda il fattore psicologico. Prima, gli allenatori si concentravano solamente sullo sviluppo della parte fisica dell’atleta, lasciando da parte eventuali problematiche di tipo mentale. Ma ci si è accorti che, ogni atleta, può vedere calare le proprie prestazione, se soffre di una qualsiasi forma di stress, ansia o depressione.

Il coaching sportivo lavora sulla persona a tutti i livelli, cercando di farle tirare fuori il meglio di sé. Cioè, si interessa dei suoi bisogni come individuo, per aiutarlo ad affrontare il momento agonistico con tutto il suo potenziale, mentale e fisico. In questo modo, si ricalca il concetto così meravigliosamente espresso dal poeta romano Giovenale, il celebre aforisma “Mens sana in corpore sano”.

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Leadership non significa “comandare”

Un leader è quella persona che lavora insieme alla sua squadra per raggiungere uno o più obiettivi, facendo leva sulla motivazione e favorendo la concentrazione. Infonde anche valori e incoraggia gli atleti, o i giocatori, ad essere migliori ogni giorno. Pertanto, il coaching sportivo è lo strumento migliore a livello di leadership che un allenatore può applicare.

Ora, il coaching sportivo può anche essere considerato una tecnica di leadership, e anche piuttosto efficace, in realtà. Non a caso, i suoi fondamenti,  come avete potuto apprezzare, puntano sempre ad incoraggiare l’atleta a dare il meglio di se sia fisicamente che mentalmente.

Occasionalmente, alcuni allenatori si lasciano prendere dal fatto che, essendo l’autorità della squadra, hanno il diritto di decidere per gli altri e creare barriere di comunicazione. Questo tipo di allenatori, commettono un grave errore: seguono e imitano lo stereotipo di “capo” e non quello di leader.

Per fortuna, però, oggi sempre più professionisti dello sport preferiscono sfruttare i benefici del coaching sportivo, poiché genera risultati migliori e garantisce una maggiore crescita nell’attività agonistica. Inoltre, l’ambiente e la relazione allenatore-atleta sono molto più fluidi e viene a crearsi, certamente, un legame più forte.

In questo modo, il coaching sportivo diventa la chiave per la leadership di chiunque alleni una squadra o segua da vicino un atleta, anche non professionista. Allo stesso tempo, serve come impulso per gli atleti, motivandoli e convincendoli che possono raggiungere risultati straordinari anche nella loro vita personale, nel lavoro e nelle relazioni interpersonali.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.