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È possibile fare sport dopo un trapianto?

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Fare sport dopo un trapianto non solo è possibile, ma anche consigliato. Oltre agli studi scientifici che promuovono la pratica sportiva in questi casi, esistono anche delle associazioni di atleti che hanno subito un trapianto in vari paesi del mondo.
È possibile fare sport dopo un trapianto?
Ultimo aggiornamento: 16 agosto, 2020

Decidere di fare sport dopo un trapianto non è facile. Sebbene in linea di massima l’attività fisica è sempre positiva, i pazienti operati che hanno subito un trapianto di organi mostrano sempre una certa riluttanza perché temono di farsi male. Molti si domandando se è possibile fare sport dopo un trapianto.

Sia il paziente che i familiari potrebbero mostrarsi contrari all’idea di fare sport, per evitare di esporsi a rischi inutili e temendo degli eventuali traumi.

La verità è che chi ha subito un trapianto non necessariamente soffre di una limitazione a livello sportivo. Sebbene dipenda dall’organo in questione, dallo stato di salute dell’individuo e dallo sport scelto, i fattori da considerare sono più o meno gli stessi di una persona che non ha subito alcun trapianto.

Ovviamente si consiglia di evitare gli sport di contatto, come il rugby o il calcio, di farsi consigliare da un medico e, soprattutto, di scegliere una disciplina che vi piace. Non possiamo ignorare la componente emotiva della pratica sportiva, importante quanto quella fisica.

Quando si inizia a praticare uno sport dopo un trapianto, il corpo sente la necessità di adattarsi alla routine. Seguendo una progressione guidata e supervisionata da un esperto, è possibile anche prendere in considerazione la partecipazione a tornei e competizioni.

D’altra parte, in termini medici, l’esercizio fisico è un grande fattore protettivo contro le malattie cardiovascolari e, tra i pazienti trapiantati, quella legata al cuore è la principale causa di morte. Si presume che una delle cause di morte per per malattie cardiache sia proprio lo stile di vita sedentario.

Benefici dello sport dopo un trapianto

Alcuni studi affermano che praticare sport dopo un trapianto è più vantaggioso per chi era sedentario che per chi aveva già una vita attiva. I vantaggi sono reali.

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Come già sappiamo, lo sport agisce da protettore cardiovascolare perché abbassa la glicemia e il colesterolo. Per chi ha subito un trapianto e sta usando degli immunosoppressori, l’esercizio fisico ridurrebbe gli effetti negativi di questi farmaci, che, in una certa misura, consistono nell’aumento della glicemia e dei lipidi.

Questi pazienti di solito assumono anche corticosteroidi in dosi relativamente elevate. Tra gli effetti avversi dei corticosteroidi c’è l’osteoporosi, cioè una diminuzione della densità ossea. Lo sport, al contrario, rafforza il sistema osseo.

Allo stesso modo, non possiamo sottovalutare il beneficio sociale di praticare sport dopo un trapianto. L’appartenenza a un gruppo, l’incontro con gli altri, l’uscire fuori di casa favoriscono il contatto umano, che è riabilitativo. Ancor di più se l’incontro avviene con altri atleti che hanno subito un trapianto.

Quando iniziare a fare sport dopo un trapianto

Non sarà possibile iniziare a fare sport subito dopo l’intervento. Saranno necessari degli adattamenti e delle modifiche che richiedono un tempo di attesa ragionevole.

Non tutti i trapianti sono uguali, né la risposta di tutti gli organismi è identica. In generale, si parla di sei mesi di recupero, anche se questo periodo può variare a seconda dei casi. Sarà il medico a decidere di anticipare o ritardare questa attesa.

Una volta presa la decisione di fare sport dopo un trapianto, i primi tentativi dovrebbero essere misurati, facendo attenzione a non fare sforzi eccessivi. Con il passare dei mesi è possibile aumentare sia il volume degli esercizi che la frequenza.

Gli sport più adatti

Gli atleti sanno che non tutti gli sport sono uguali e che non tutti gli allenamenti puntano verso gli stessi obiettivi. Ci sono esercizi che servono ad aumentare la forza ed altri per aumentare la resistenza; ci sono esercizi aerobici e altri esercizi anaerobici.

Per le persone che devono riposare a letto a lungo dopo l’intervento chirurgico, l’allenamento della forza è di vitale importanza. In questo modo, potranno riguadagnare massa muscolare e rafforzare il tessuto osseo.

Si registra un aumento di peso considerevole e costante tra i pazienti che subiscono trapianti, per cui praticare sport riduce i grassi e aiuta a mantenere il peso. Questi risultati possono essere ottenuti con l’allenamento della forza e l’esercizio aerobico.

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D’altra parte, l’allenamento aerobico è in grado di ipertrofizzare le fibre muscolari. Quando il muscolo aumenta di diametro, migliora la trasmissione nervosa e questo aiuta la sensibilità. Dobbiamo ricordare che ai pazienti che hanno subito un trapianto vengono spesso prescritti i corticosteroidi, che possono danneggiare le terminazioni nervose.

Infine, un’altra possibilità è l’allenamento di resistenza. Questa modalità aumenta l’ossigenazione e diminuisce il rischio di infiammazioni. Meno infiammazioni significa meno dolore e più ossigeno significa che il rischio di soffrire di problemi cardiovascolari diminuisce.

Conclusioni

Si consiglia vivamente di fare sport dopo un trapianto. Il medico indicherà al paziente quale esercizio fa al caso suo e quando sarà opportuno iniziare.

Praticare sport è essenziale dopo un intervento e amici e familiari dovrebbero supportare questa decisione. Oltre al monitoraggio medico e ai farmaci, lo sport è è un agente protettivo che migliora la qualità di vita di questi pazienti.


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