Acido lattico, i fastidi dei crampi

I crampi sono un male quasi inevitabile dopo l'esercizio fisico e la cosa migliore per ridurli è sapere perché si producono e come mitigare la loro apparizione dopo aver fatto sport.
Acido lattico, i fastidi dei crampi

Ultimo aggiornamento: 08 agosto, 2018

È molto comune ‘dare la colpa’ all’acido lattico quando i nostri muscoli sono affaticati o quando le fitte ci disturbano. Queste si producono maggiormente quando facciamo degli sforzi durante l’esercizio fisico. Scopriamone di più sull’acido lattico in questo articolo.

Cos’è l’acido lattico e come si produce?

L’acido lattico si produce durante l’esercizio o lo sforzo che fanno i muscoli attraverso il metabolismo dell’acido piruvico e di un enzima chiamato L-lattato deidrogenasi. Al di là delle spiegazioni scientifiche, quello che sappiamo con certezza è che aumenta di quantità dopo una routine in palestra, a casa o nel parco e che provoca dolori e fastidi.

Questo non significa che le persone che non praticano sport hanno carenza di acido lattico, ma che ne hanno una concentrazione minore. In condizioni normali, nel sangue ci sono meno di 2 mmol/l di lattato, mentre dopo lo sforzo fisico può aumentare fino a raggiungere i 12 mmol/l.

L’acido lattico nello sport

Se vi state allenando da tempo sicuramente avrete sentito parlare o letto articoli sul l’acido lattico. È importante capire come funziona e perché aumenta se facciamo sport. Come prima cosa non dovete identificarlo come “il cattivo” della situazione, come forse qualcuno vi ha fatto credere.

Il processo di aumento del lattato nel sangue è assolutamente benefico, perché permette la riparazione delle fibre danneggiate durante l’attività sportiva e garantisce la produzione di energia. In caso contrario, ad esempio, non solo vi farebbero più male le gambe, ma non avreste neanche la forza necessaria per tornare a casa.

Ragazza disidratata acido lattico

L’acido lattico proviene dalla decomposizione del glucosio quando l’esercizio non richiede ossigeno, ad esempio, quando solleviamo pesi. Affinché il processo abbia inizio è necessaria una routine molto intensa, ma di breve durata.

Se continuiamo e aumentiamo lo sforzo, l’acido lattico aumenta e il corpo non ha abbastanza tempo per eliminarlo. La conseguenza? L’acidificazione delle fibre muscolari che, da una parte, provoca l’incapacità di acquisire energia e movimento e, dall’altra, impedisce l’unione tra il calcio e la fibra muscolare (che permette la contrazione).

Quindi, se abbiamo troppo acido lattico nel corpo, non abbiamo l’energia o il combustibile necessario per contrarre i muscoli. L’unico modo per ridurre il fastidio è lasciare l’allenamento per un giorno o fino a quando i livelli non siano tornati alla normalità.

Al tempo stesso, però, dobbiamo   sapere che il miglior modo per evitare le conseguenze dell’eccesso di acido lattico è proprio l’allenamento. Può sembrare una contraddizione, ma l’organismo ha bisogno di più di un elemento per riuscire a creare un meccanismo di adattamento.

Per essere più chiari, se diamo più acido lattico ai muscoli, questi troveranno un piano di azione per eliminarlo correttamente e sopportare al meglio lo sforzo quotidiano. All’inizio vi farà male, vi darà fastidio e vi sembrerà di camminare come robot, ma, con il passare dei giorni, noterete che i gruppi muscolari non saranno più così affaticati e che potrete aumentare il carico senza alcun problema.

L’acido lattico e i crampi: sfatiamo un mito

Ragazzo corre

Per molto tempo si è pensato che l’aumento di acido lattico nel sangue fosse la principale causa dell’acidosi nel corpo e anche delle famose “fitte” o “crampi” causate da sforzo eccessivo e micro-rotture fibrillari.

Tuttavia, recenti ricerche hanno sfatato questo mito. L’acido lattico non ha la capacità di provocare tutto questo, perché le fitte si presentano anche in persone che non fanno esercizio fisico e che passano ore nella stessa posizione. Inoltre, quando si produce un crampo nel muscolo non ci sono grandi quantità di acido lattico, ma di lattato, cioè l’elemento che non è ancora stato metabolizzato.

Quando si sviluppa l’acidosi durante l’esercizio fisico estremo, la reazione organica è completamente differente da quella in cui interviene prima il lattato e poi l’acido lattico.

Infine, vogliamo dare un consiglio a chi pratica running: dopo una gara o un allenamento, in cui il corpo viene portato alla sua massima capacità, la migliore cosa per evitare che l’acido lattico vi crei disturbi è r ealizzare un trotto lento e leggero per alcuni minuti. In questo modo il sangue potrà drenare l’eccesso di lattato nell’organismo.


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