Com'è migliorata la sicurezza nella Formula 1?

La Formula 1 è lo sport dei motori per eccellenza, nonostante sia sommersa da una crisi di competitività e dubbi di carattere economici, continua a mantenere una certa essenza ma migliorando costantemente in materia di sicurezza.
Com'è migliorata la sicurezza nella Formula 1?

Ultimo aggiornamento: 02 maggio, 2019

Oggi come oggi, la sicurezza è la principale priorità nella Formula 1. Anno dopo anno si prendono misure per evitare nel possibile gli incidenti e le loro conseguenze. Questo però non è sempre stato così, la coscienza della sicurezza non è stata presente agli inizi della Formula 1. Le misure di sicurezza sono state prese un po’ alla volta, riducendo drasticamente il numero delle vittime. Però, non dobbiamo mai dimenticare che la Formula 1 è uno sport rischioso che comporterà sempre un certo pericolo.

Oggi andremo a vedere l’evoluzione della sicurezza nella Formula 1. Dagli anni 50, quando i piloti erano reticenti all’utilizzo del casco e fumavano nei box, fino ad oggi. Secondo il parere di molti, le misure di sicurezza adottate stanno togliendo tutta la spettacolarità di queste corse.

Assenza di sicurezza agli inizi della Formula 1

Se vedessimo oggi una qualsiasi corsa degli anni 50 ci sembrerebbe un’autentica pazzia. I piloti salivano nelle monoposto con vestiti normali, dato che fino al 1960 non c’è stato l’obbligo di utilizzare la tuta.

Nelle prime due stagioni della Formula 1 non era neppure obbligatorio l’uso del casco. È stato solo nel 1953 che i piloti sono stati obbligati ad indossarlo. Allora furono reticenti e accusavano di essere dei vigliacchi quelli che decidevano di indossarlo.

Assenza di sicurezza agli inizi della Formula 1

Negli anni 60 si inizia a prendere coscienza sulle auto ed i loro elementi di sicurezza. C’è l’obbligo di installare sistemi antiribaltamento in modo che in caso di incidente i piloti hanno più possibilità di sopravvivere.

Allo stesso modo è cambiato il design delle monoposto. Questo per evitare l’incendio dell’auto dopo un incidente e fare in modo che i piloti potessero uscire dal veicolo il più in fretta possibile. Un po’ alla volta sono arrivate altre misure di sicurezza. Molte di queste sono state richieste dai piloti stessi, come conseguenza delle numerose morti che avvenivano anno dopo anno.

Anni ’70, si prende coscienza dell’importanza della sicurezza

A partire dal 1970, la FIA prende le redini in questione di sicurezza ed inizia ad adottare misure veramente importanti, sia per i piloti che per le monoposto ed i circuiti. La prima grande misura è l’installazione del cockpit che garantisce l’integrità del pilota in caso di incidente. Sempre negli anni ’70 si obbligano i piloti ad indossare abiti ignifughi, dato che una tuta normale non protegge in caso di incendio.

Nella decade seguente si continuano a prendere misure di sicurezza come l’inserimento della Safety Car (un elemento essenziale nella Formula 1 dei nostri giorni) ed una maggior severità nei test. Allo stesso tempo si pretende sempre di più dai circuiti. Se prima qualsiasi tracciato era adatto ad ospitare una corsa, adesso deve avere una serie di caratteristiche e protocolli in caso di incidenti.

Il numero di incidenti si abbassa notevolmente grazie a queste misure di sicurezza. Nonostante il rischio zero non potrà mai esserci negli sport con i motori, le cifre dimostrano che le misure sono efficaci. Ecco una relazione dei piloti di Formula 1 morti in ogni decade lungo tutta la storia della competizione:

  • 1950-1959: 15 morti
  • 1960-1969: 11 morti
  • 1970-1979: 10 morti
  • 1980-1989: 4 morti
  • 1990-1999: 2 morti
  • 2000-2009: 0 morti
  • 2010- ad oggi: 1 morto.
Anni 70, si prende coscienza dell'importanza della sicurezza

Quale sarà la prossima?

La sicurezza è il pilastro fondamentale della Formula 1. È per questo che si aggiungono continuamente nuove misure e test. Come i Crash test che cercano di ridurre al massimo le conseguenze degli incidenti. L’ultima misura di sicurezza che preso la FIA è stata l’installazione del sistema halo, un elemento studiato per proteggere la testa del pilota.

Probabilmente questo sarà il primo passo verso l’installazione dei cockpits chiusi, un’idea che gira da anni nella Formula 1 e che sicuramente vedremo tra qualche anno. In questo modo i piloti sarebbero totalmente protetti non lasciando più scoperta nessuna parte del corpo.

Halo per proteggere i piloti

Con questa misura ne arriveranno molte altre, con le quali si spera che la professione del pilota sarà sempre meno pericolosa ma che possa allo stesso tempo, continuare a dare spettacolo nella pista perché al finale, la Formula 1 senza un po’ di rischio non sarebbe la stessa.


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