Quali sono le cause della morte improvvisa negli atleti?
Purtroppo sono tanti i casi di atleti professionisti morti nel bel mezzo di una partita o di un allenamento. Queste notizie non tardano a riempire i notiziari e i titoli dei principali quotidiani. Tuttavia, la morte improvvisa negli atleti è un evento straordinariamente raro.
Le cause della morte improvvisa possono essere diverse a seconda che l’atleta abbia un’età inferiore o superiore ai 35 anni. In questo articolo vi invitiamo a saperne di più su questo fenomeno e sui suoi possibili fattori scatenanti.
Cos’è la morte improvvisa?
Per prima cosa, vale la pena dare una definizione a ciò che viene indicato come “morte improvvisa”. Fondamentalmente, si tratta dell’insorgere inaspettato e improvviso di un arresto cardiaco. Di solito accade nelle persone in salute, compresi gli atleti.
La definizione medica è: “la morte che si verifica entro la prima ora dall’insorgere dei sintomi o la morte inaspettata di una persona apparentemente in salute”.
Le vittime di morte improvvisa possono manifestare perdita di coscienza, non rispondere a nessuno stimolo e possono tenere gli occhi aperti o chiusi. Il colore della pelle diventa blu violaceo, perché la persona smette di respirare.
Il trattamento che ha salvato molte persone dalla morte improvvisa è il defibrillatore, ma questa deve essere praticata nel momento in cui inizia il primo sintomo. La scossa elettrica al cuore fa lavorare di nuovo questo muscolo e aumenta le possibilità che ritorni al suo ritmo normale.
Nel caso in cui non si disponga di un defibrillatore, è possibile avviare la rianimazione cardio polmonare (RCP) per guadagnare tempo fino a quando non arriva il dispositivo adatto.
Si stima che per ogni minuto necessario per prendersi cura di un paziente con sintomi di morte improvvisa, ci sia il 10% di possibilità in meno che lui o lei sopravviva.
Quali sono le cause?
Secondo uno studio pubblicato dalla Rivista Spagnola di Cardiologia nel 2002, le malattie cardiovascolari sono la causa più comune di morte improvvisa negli atleti, ma anche nelle persone che non praticano attività fisica.
Negli atleti di età inferiore ai 35 anni predominano le anomalie congenite delle arterie coronariche e le cardiomiopatie. In quelli di età superiore, la malattia coronarica aterosclerotica acquisita e la malattia coronarica ateromatosa (CAD) sono le più frequenti. In quasi tutti i casi, può verificarsi un’aritmia in un cuore la cui struttura è considerata normale.
Molte delle diagnosi si basano su un esame al macroscopio. Questo studio specifico si basa sulle autopsie eseguite su persone decedute a causa di morte improvvisa durante la pratica sportiva, o un’ora dopo il suo completamento.
Nei casi di morte improvvisa per CAD, alcune delle lesioni che sono apparse negli studi sono state: riduzione superiore al 75% della luce dovuta alla placca ateroma, cicatrici da infarto, trombosi coronarica e infarto miocardico acuto.
Il rapporto ha raccolto 61 casi di morte improvvisa nello sport in 6 anni; 59 di loro erano maschi, 21 ciclisti e 13 giocavano a calcio. L’età media dei pazienti era di 30 anni.
La patologia dominante era la CAD, a un’età media di 44 anni; in questi casi, la lesione più comune è stata la stenosi coronarica cronica. La seconda patologia era la CAM, con coinvolgimento biventricolare.
È possibile prevenire la morte improvvisa degli atleti?
Come prima misura, è essenziale effettuare una visita medica prima della gara o prima di iniziare a fare sport. In questo modo è possibile rilevare alcune anomalie che potrebbero portare a un evento fatale.Tuttavia, questo non significa che la morte improvvisa negli atleti possa essere prevenuta al 100%. Quello che si può fare è addestrare più persone possibile a sapere come eseguire la rianimazione cardiopolmonare di base (RCP), principalmente in luoghi dove non è presente il defibrillatore. Ad ogni modo, questo strumento dovrebbe essere obbligatorio in ogni luogo in cui si pratica sport di qualsiasi tipo e livello.
Infine, il modo più efficace per ridurre il rischio di una morte improvvisa è, paradossalmente, fare esercizio, soprattutto fin dalla tenera età. In questo modo è possibile controllare fattori di rischio cardiaco come ipertensione, diabete, colesterolo o obesità.
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- Gutiérrez Sotelo, O – Muerte súbita en deportistas – Revista Costarricense de Cardiología – Año 2014 – https://www.scielo.sa.cr/scielo.php?script=sci_arttext&pid=S1409-41422014000200018
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