Cosa fare se si sospetta una commozione cerebrale?

La commozione cerebrale è un'alterazione che deriva da un trauma causato da alcuni sport molto intensi. Se si sospetta questo problema, è necessario intervenire nel minor tempo possibile.
Cosa fare se si sospetta una commozione cerebrale?

Ultimo aggiornamento: 15 aprile, 2019

In molti sport particolarmente intensi – come il football americano o la boxe – c’è la possibilità che si verifichi una commozione cerebrale. La conseguenza è che lo sportivo che ne soffre corra il rischio di cadere in uno stato di inattività temporanea.

Il problema è che i sintomi di questa condizione sono molto generici. Se ce n’è il sospetto, per un periodo si prescriveranno molti controlli medici e riposo per vigilare la salute dell’atleta. Questo tema può creare anche delle complicazioni legali in alcune discipline. Ma cosa fare se si sospetta di una commozione cerebrale? 

Commozione cerebrale: di cosa si tratta?

La commozione cerebrale è uno stato che implica l’alterazione della funzione cerebrale a causa di un trauma. 

La perdita di coscienza temporanea è uno dei sintomi, anche se in molti casi non si verifica. Per questo, una visita medica è indispensabile.

Questo tipo di incidente può essere causato da un colpo alla testa. Anche degli urti al viso, al collo e alla fronte possono generare una commozione cerebrale. Questo stato può presentarsi anche se il trauma si verifica in un’altra zona del corpo che genera un impulso che si ripercuote sulla testa.

La commozione cerebrale è nota anche come trauma cranico lieve. A livello sportivo, questi episodi possono accadere con regolarità. Per esempio, negli Stati Uniti si calcolano circa 300.000 contusioni all’anno. Il problema sta nel fatto che molti sportivi non li dichiarano per paura di perdere delle opportunità nel loro sport.

Sintomi ricorrenti

Una commozione cerebrale presenta una serie di sintomi. Prima di tutto si deve verificare la reazione immediata al colpo. Può essere una perdita di coscienza e svenimento, così come delle anomalie alla vista temporanee.

ragazza con mal di testa seduta per strada

L’amnesia temporanea è un altro dei sintomi che si manifestano in alcuni pazienti. Può verificarsi anche qualche tipo di alterazione mentale; le persone che devono soccorrere la persona colpita devono prestare attenzione a tutte le reazioni non comuni.

Quasi tutti i sintomi tendono a sparire tra le 48 e le 72 ore successive al trauma. Nel peggiore dei casi, possono durare per massimo due settimane. Nonostante ciò, la problematica di questi eventi sono i possibili effetti a lungo termine negli sportivi.

Come agire in un primo momento?

Di fronte ad una possibile commozione cerebrale durante l’attività, l’atleta deve fermarsi. Infatti, a volte non si notano i sintomi e le persone continuano a svolgere esercizio fisico. In realtà, se ci sono dei sospetti, la cosa migliore è riposare.

Poi si deve visitare il paziente. Un paramedico potrà individuare i segnali di una possibile commozione; successivamente, sarà necessario realizzare le prove mediche di rigore.

Nella maggior parte degli sportivi, le commozioni cerebrali non generano un impedimento. Di certo, tutto dipenderà dal livello di contatto della disciplina, dalla gravità e dall’età dello sportivo.

Il neurologo è lo specialista indicato per fare questo tipo di diagnosi; per controllare lo stato del cervello, si realizza una tomografia computerizzata e una risonanza magnetica nucleare.

I tempi di recupero da una commozione cerebrale

In alcuni casi, i tempi di recupero sono estremamente importanti. Durante questo lasso, lo sportivo deve svolgere minor attività fisica possibile.

Lo sforzo fisico e tutto il tipo di lavoro intellettuale sono ridotti in maniera considerevole. In genere, il paziente riceve tutte le indicazioni necessarie dal suo medico.

Il periodo di riposo minimo per questo disturbo è da 2 a 4 settimane. Il rischio reale appare quando un atleta riceve un altro trauma senza essersi ripreso da quello precedente. In questo senso, si crede che uno sportivo aumenti da 2 a 4 volte la probabilità di subire di un’altra contusione dopo aver ricevuto la prima.

partita di football americano

Anche se la commozione cerebrale di solito non è la causa del ritiro, è comune che modifichi la dinamica dell’atleta. Con il tempo, il danno cerebrale può apparire grazie a traumi meno forti. Così, le contusioni cerebrali multiple possono provocare problemi a lungo termine.

Questo disturbo è noto come encefalopatia traumatica cronica; chi ne soffre presenta dei sintomi simili a quelli della demenza, come dei problemi di memoria e di percezione della realtà.

Per tutto ciò menzionato precedentemente, si deve fare molta attenzione con i colpi alla testaLa commozione cerebrale non è semplicemente una piccola lesione, e bisogna darle la giusta importanza per evitare maggiori complicazioni.


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